Anche nell'era dei social network il mailing risulta essere lo strumento più amato dai marketer, ben l'85 % dichiara di utilizzarlo.
Nel mondo della Veterinaria e dei professionisti è un arma indispensabile per comunicare e fidelizzare i propri clienti, come vedremo permette azioni impareggiabili con risultati strabilianti.
Uno strumento di questo tipo non è però di facile utilizzo e chi si affaccia per la prima volta al mondo del mailing e vuole iniziare la sua campagna di comunicazione con questo mezzo facilmente cadrà nella rete dei "7 errori capitali del mailing".
Passo fatale che porta inevitabilmente a mancanza di risultati e inutilizzo del mailing in futuro.
I 7 errori sono molto spesso dettati da inesperienza, fretta nel voler inviare, mancanza di skill e studio e porteranno a risultati molto diversi da quelli attesi.
Cosa sono gli errori capitali? Sono tutte quelle accortezze, che se non conosciute ed osservate tramuteranno la nostra prima campagna mailing in un "flop" e ci porteranno ad abbandonare un mezzo di comunicazione altamente performante per la nostra categoria.
La strategia del mailing va vista e progettata nel lungo periodo, l’invio di una o poche mail non produrrà effetti strabilianti: solo una presenza costante presso i nostri lettori porterà a risultati concreti e duraturi nel tempo. Ma vediamo quali sono, alcuni riguardano la creazione del nostro DB di mail, altre aspetti tecnici o procedure di invio della mail:
- non avere il consenso preventivo: come ben sai in Italia per fare del mailing è necessario avere il consenso preventivo ad inviare comunicazioni commerciali e pubblicitarie via e-mail. Le regole per una corretta gestione della privacy e le regole da seguire sono sancite dal D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196. e successivi aggiornamenti.
- non effettuare un test di invio: quando si crea una campagna pubblicitaria via mailing è fondamentale prevedere dei test di invio a piccoli gruppi di mail prima di procedere ad inviare a tutta la lista. Nulla è più sgradevole che ricevere una serie di errata corrige per ovviare alle distrazioni del momento.
- sottovalutare l’importanza di mittente ed oggetto: la deliverability e il far catalogare la propria mail come spam è influenza in gran parte da questi due campi. Esistono delle regole da seguire per non incappare in gravi errori.
- improvvisarsi grafici: la comunicazione che stiamo inviando deve spiccare tra le decine di mail che ogni giorno riceve il nostro cliente, dobbiamo spingerlo ad interagire con noi, a trasmettere la serietà del nostro brand. Una grafica approssimativa o non rappresentativa della nostra azienda otterrà l’effetto di far allontanare il cliente e portare ad un crollo della fidelizzazione.
- gestire male le cancellazioni: la legge prevede che ognuno di noi possa ritirare il consenso all’invio di comunicazioni via mail in modo semplice e attuabile ad ogni nuovo invio. Cosa vuol dire? La cancellazione dalla nostra mailing list deve essere agevole e sicura. Un utente che non riesce a cancellarsi potrà facilmente segnalarci come spammer o peggio ancora segnalarci al garante della privacy.
- ignorare i report statistici: come in tutte le azioni di marketing il controllo dei dati post azione è fondamentale per pianificare le azioni future. Della nostra campagna mail appena inviata dobbiamo necessariamente conoscere più dati possibili: tasso di apertura, email errate, email ritornate ecc…
- inviare in modo artigianale: quando ci avviciniamo alla nostra prima campagna di mailing saremo tentati di inviare con il nostro programma di posta abituale (outlook, mail, ecc..) o per i più evoluti da un server di invio del nostro sito. Il risultato? Venire classificati come spammer e vedere tutte le nostre comunicazioni finire nella posta non letta! Inoltre non si potranno evitare alcuni degli altri peccati capitali.
Vuoi maggiori informazioni contattami, vuoi provare a fare del mailing: VetMail.it
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