Possiamo scomporre il dilemma, perché come quasi sempre accade le norme sono tali e tante che l’interpretazione legislativa è tuttaltro che univoca, in diversi punti:
- vendita o cessione
- aliquota IVA da applicare
- cessione di “confezioni”
- servizio o business
- animali DPA e non DPA
questi sono solo alcuni degli aspetti da considerare.
Analizzando le varie fonti reperibili on-line si vede come la tendenza interpretativa sia rivolta alla “cessione” del farmaco in quanto la vendita in Italia è limitata al Farmacista operante in farmacia o parafarmacia.
Considerando che l’attività sarebbe comunque accessoria bisogna applicare l’aliquota principale dell’attività veterinaria che è del 22%. A tal proposito è bene ricordare che bisogna inserire anche il 2% di ENPAV.
Allego a sostegno di queste righe i link degli articoli reperibili sul sito dell’ANMVI e sul sito della FNOVI
Sul sito della FNOVI leggete l'articolo: "cessione del farmaco e iva" del 19 marzo 2014
che chiarisce in modo inequivocabile la posizione della FNOVI sull'argomento cessione del farmaco veterinario.
Sul sito ANMVI potete legger questo articolo del 20 marzo 2014 dal titolo: "aliquota iva sulla cessione del farmaco veterinario"
Approfondite gli aspetti legislativi inerenti la cessione ma non dimenticate che dovete considerare anche un aspetto gestionale.
Alla luce dell’applicazione di un IVA in vendita al 22% il Veterinario è in grado di farsi i conti su margine e ricarico della cessione del farmaco? In questo articolo "La marginalità del farmaco veterinario" potete farvi un'idea se la cessione è, per la vostra struttura, un servizio oppure un business!
A cura del dott. Bartolomeo Borgarello
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